Visori, che passione!
Fare inglese potenziato alla Scuola Capitanio significa andare ben oltre il libro di testo.
Ormai da anni, brani musicali, video, film e serie TV sono diventati parte integrante
della didattica, con il chiaro obiettivo di esporre sempre più frequentemente gli studenti
a esempi autentici dell’uso della lingua inglese in contesto.
Ebbene, quest’anno ci siamo spinti ancora più in là! Nelle scorse settimane, infatti, le
classi prime hanno inaugurato il nuovo Laboratorio di Potenziamento del Lessico
tramite i Visori, la Realtà Aumentata e la Realtà Virtuale (AR/VR).
L’idea di concentrarsi sul lessico – spiegano il Prof. Andrea Sigismondi e il Dr. Alireza
Khani – deriva dal fatto che i vocaboli sono tra gli elementi linguistici più difficili da ritenere
per un apprendente di lingua straniera: in più, se si considera la giovanissima età dei nostri
studenti, appare evidente come le liste di vocaboli da memorizzare meccanicamente siano
non solo inadeguate ma, per molti versi, anche deleterie.
La multimedialità offerta dai visori e dalla AR/VR permette agli studenti una più facile
memorizzazione dei vocaboli e, soprattutto, agendo positivamente sulla motivazione,
garantisce un apprendimento significativo. Di fatto, in una didattica che mette al
centro lo studente, il docente non può e non deve trascurare la dimensione
emotivo-affettiva. In questo senso, i visori presentano due vantaggi piuttosto evidenti:
da un lato, scostandosi in maniera netta dalla routine delle attività solitamente proposte
in classe, si configurano come elemento di novità e stimolano pertanto la curiosità
epistemica dei ragazzi; dall’altro, rappresentando la tecnologia uno dei loro principali
interessi, agiscono sulla loro motivazione intrinseca, condizione necessaria affinché
gli studenti possano davvero apprendere.
In altre parole, i visori permettono di cancellare la componente noiosa che invece si
avrebbe se costringessimo i ragazzi a imparare elenchi di vocaboli fini a se stessi.
Ben inteso, gli studenti non passano 60 minuti solo a guardare video: i visori non sono altro
che il canale, lo stimolo che poi ci conduce all’attività vera e propria, cioè l’analisi dei
vocaboli, lo studio della loro pronuncia, la loro trascrizione nell’apposita sezione del
quaderno e, non ultimo, attività e giochi sempre diversi (anche attraverso l’uso del tablet
e grazie ad app quali Augment e Spatial) per verificare le competenze acquisite.
In breve, questo laboratorio offre agli studenti un’esperienza di apprendimento in primis
diversa dal solito, immersiva, mai noiosa e – soprattutto – coinvolgente.
“Tell me and I forget. Teach me and I may remember. Involve me and I learn”
Dopotutto, come recita questo proverbio, senza coinvolgimento e interazione non
può esserci apprendimento.